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Riposo ed Incremento dell'Appetito: sono correlati?

Centro Permaflex Calabria
La National Sleep Foundation sottolinea spesso, in quanto ente prettamente dedicato, l’importanza di dormire tra le 7 e le 9 ore di sonno a notte, per un uomo adulto risultano essenziali.
Ma, nonostante la presenza di questa reiterata e frequenta comunicazione, quasi 9 milioni di persone non sviluppa e non interiorizza tale routine e ciò va sicuramente ad influire negativamente sulla propria salute, innescando un ciclo vizioso di abitudini negative e ostili al benessere fisico e ciò che ne risente maggiormente è anche il proprio peso corporeo.
 
Lo sai che anche altre avvisaglie, oltre alla stanchezza cronica e alla mancanza di memoria (argomento che abbiamo affrontato nel post precedente), ci comunicano che non ci stiamo riposando nel modo più opportuno per favorire il benessere del nostro organismo?
 
Tra questi elementi di “disturbo” figura sicuramente anche l’incremento dell’appetito o comunque è stata dimostrata una stretta correlazione tra la diminuzione delle ore di riposo e, di contro, l’aumento dell’appetito.
A tutto c’è una risposta scientifica dietro, noi del Centro Permaflex Calabria quindi ti spieghiamo i motivi che apportano tale sviluppo.
 
Centro Permaflex Calabria
Posto che numerosi studi effettuati sull’argomento hanno evidenziato una stretta correlazione tra carenza di sonno e sovrappeso, possiamo asserire che il sonno riesca ad aiutare a mantenere regolari alcuni ormoni ricollegati alla fame e alla sazietà.
Si tratta della grelina, termine riferito alla fame e agli impulsi che ne conseguono, e della leptina, ovvero l’ormone che ci aiuta ad avvertire il senso di sazietà. Quest’ultima tende a diminuire quando non si dorme come si dovrebbe, mentre i valori della grelina aumentano. Questa variazione causa un eccessivo disturbo nelle sensazioni che proviamo e nell’opportunità di ridurre la voglia di continuare a nutrirci più del dovuto.
I risultati di uno studio condotto negli Stati Uniti rilevano che una percentuale pari a più del 28% degli adulti dormire sei ore di sonno a notte, facendo i conti (a furia di proseguire con tali ritmi) con una privazione cumulativa sostanziale che a lungo andare diventerà un’abitudine gravosa.
Esaminando questi dati statistici e comparandoli ad un’altra percentuale pari al 35% riguardante gli adulti statunitensi che si trovano in un rischioso ed elevato grado di obesità, molti ricercatori hanno investito il loro tempo e le loro conoscenze al fine di verificare se ci fossero delle celate connessioni tra i due status, nel tentativo di ridurre la grande problematica dell’obesità e riuscire a proporre soluzioni alternative maggiormente efficaci.
Centro Permaflex Calabria

Approfondimenti

Approfondiamo l’argomento prendendo in esame ed esponendo i risultati in particolare di un singolo studio, che ci sembrano quelli più attinenti nonché in grado di esporre in maniera nitida e precisa la totale differenza: ci riferiamo alla metanalisi condotta e diretta da Julie Shilis, una ricercatrice al New York Obesity Research Center Nutrition presso il Saint Luke’s – Roosevelt Hospital Center.
Una parte dei soggetti chiamati a partecipare alla ricerca empirica erano spinti a condurre una determinata routine che constava nella riduzione netta delle ore di sonno prodotte (netta proprio al fine di avere risultati nel più breve tempo possibile oltre che generare dimostrazioni lampanti di fronte a contesti e situazioni completamente differenti ed diametralmente opposte): erano invitati a dormire solo per quattro ore di sonno per un lasso di tempo minimale pari a due notti consecutive.
I risultati sono stati non tanto sorprendenti, in quanto non hanno fatto altro che confermare la tesi iniziale per la quale è stata proposta tale ricerca, avvalorandola: i livelli ematici di grelina (e di conseguenza la sensazione di fame accumulata) infatti erano alterati e saliti fino ad un plus del 28% rispetto al livello di misurazione antecedente, inoltre hanno esibito una percentuale pari al 18% in meno di leptina (ci riferiamo alla sensazione di sazietà) rispetto ai valori riscontrati negli organismi dei soggetti che avevano dormito per un margine di tempo maggiormente ampio pari a 10 ore.
 
Il medesimo studio quindi ha rilevato due percezioni differenti in base agli elementi che sono stati variati nelle condizioni dei soggetti del gruppo A e del gruppo B, difatti anche le loro testimonianze mantenevano fede ai risultati delle analisi, coloro che avevano dormito meno comunicavano le proprie sensazioni e asserivano di “provare una sensazione di fame e di appetito significativamente aumentata rispetto allo stadio precedente in cui rispettavano il ritmo richiesto per l’organismo di un uomo adulto” e così è stato: precisamente per il 24% (grelina) e per il 23% (leptina).
Sostenevano che la tendenza ad essere orientati verso alimenti ad alto contenuto calorico fosse aumentata, forse tali considerazioni nascono dal fatto ovvio che nelle ore notturne è più immediato, facile e celere accedere a cibi meno salutari e confezionati piuttosto che mettersi ai fornelli a preparare un pasto sostanzioso, inoltre il rischio maggiore sarebbe anche quello di mangiare eccessivamente la sera proprio per i ridotti livelli di leptina, il punto è proprio questo: non si può arrivare ad un livello marginale di sazietà che possa essere in grado di contrastare il senso di fame.
Centro Permaflex Calabria

La tua salute al centro di tutto.

Cosa ne pensi di questo articolo? Il Centro Permaflex Calabria spera possa esserti stato d’aiuto…

Inoltre, quale materasso saresti propenso/a a scegliere? Faccelo sapere lasciando un commento, se ti và! 

A presto!